Frase celebre di Marc Augé

«Il crollo delle torri del World Trade Center e l'incendio al Pentagono sono quel tipo di avvenimenti che ciascuno pensa destinati a mutare il corso della storia, senza peraltro sapere in quale direzione. Momento raro, intenso, veglia d'armi, attesa. Dopo il primo istante di stupore, affiorano le consuete domande che seguono eventi drammatici, alcune relative al passato (chi è stato? perché?), altre al futuro, e tra queste, alcune più inquiete, rassegnate e passive (che cosa accadrà?), altre già più di ordine strategico (che fare? come?). Ciascuna di queste domande coinvolge diversi aspetti. Il loro significato emerge solo moltiplicando gli interrogativi, le considerazioni, le ipotesi. Tutto a un tratto è possibile avere l'impressione che la concatenazione delle cause e degli effetti si estenda progressivamente a tutto lo spazio planetario. Il nostro pianeta ci appare insieme piccolo e pericoloso. La sensazione di trovarsi in trappola, ordinaria e legittima quando colpisce i rifugiati e gli esuli di tutto il mondo, si diffonde anche all'interno delle cosiddette regioni sviluppate.» (Marc Augé)